da il "Manifesto"
di Francesca Pilla
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CULTURA & VISIONI
16.07.2009
di Francesca Pilla – NAPOLI
Una montagna di balle, storia di una rivolta
La truffa dei rifiuti in Campania
È un documento, un pezzo di storia, una prova che potrebbe benissimo essere usata dai pm in tribunale contro i responsabili della devastazione ambientale in Campania.
Si chiama Una montagna di balle ed è il docufilm autoprodotto da InsuTv, la telestreet partenopea, che dei suoi cinque anni di reportage audiovisivi e 250 ore di girato ha confezionato un minireperto probatorio. Il film dura 72 minuti, in cui si racconta la truffa di una lobby di imprenditori potenti, l’Impregilo,
e le battaglie di mezza popolazione campana. Da Serre, dove volevano mettere immondizia in un’oasi protetta dal Wwf a Giugliano dove hanno costruito la città delle (eco)balle, passando naturalmente per le manifestazioni ad Acerra, a Pianura, per la prima volta dando voce alla protesta dei cittadini e non alla guerriglia notturna. E poi Chiaiano, con la dimostrazione di forza contro mamme e bambini, i lacrimogeni e i manganelli del presidente Berlusconi appena insediato, che col suo decreto 92 ha militarizzato buche e siti, trasformando in criminali gli abitanti.
«Quello che sembra un venditore di padelle» ha deciso dopo il miracolo napoletano di esportare l’esperienza ovunque nel paese con ruspe e forze
dell’ordine a presidio: «L’emergenza ormai è una forma di governo che dovrebbe essere studiata all’Università, come la tirannide o la
democrazia». La voce narrante è quella di un geniale Ascanio Celestini che come sempre racconta i fatti come una favoletta terribile, e nelle vesti di conduttore radiofonico ragiona come se avesse davanti un pubblico di bambini, mettendo in fila la logicità degli eventi, senza lasciare ombra di dubbio.
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