Articoli su UMDB a Cinemambiente

il manifesto 09/10/09


RIFIUTI • «Balle» in eco-festival
Una Montagna di Balle, il documentario autoprodotto da lnsuTv (telestreet dei movimenti campani) su soggetto di Maurizio Braucci, con musiche di Marco Messina e voce narrante di Ascanio Celestini, sarà in concorso domani al Festival Cineambiente di Torino. Dal 2003 al 2009, un gruppo di videomaker, ha documentato la cosidetta "emer­genza rifiuti campana" per svelarne gli ingranaggi, indivi­duare responsabilità e attori di quindici anni di "gestione straordinaria". Uno spettacolo costato miliardi di euro e decine di processi in corso. Ma dove finiscono i rifiuti cam­pani? Quali sono le ferite di una terra bruciata e i danni alla salute di milioni di persone? Uno dei più grandi disa­stri ecologici dell’Europa occidentale raccontato dalle voci delle comunità coinvolte. L’assalto ai fondi pubblici, le zone d’ombra della democrazia, il boicottaggio della "diffe­renziata", le collusioni con le ecomafie e le proposte di chi si interroga seriamente sulle altemative. E se invece, è la domanda degli autori, «vivere in emergenza» fosse solo una strategia per accumulare profitti? Gli autori hanno sentito decine e decine di testimoni e di fonti tra le comu­nità coinvolte. Tantissime le immagini inedite.

 

la stampa – torino 7 – 09/10/09
MAFIE E RIFIUTI DI UN PAESE VIOLATO

Dodici pellicole raccontano lo stivale e le sue condizioni ambientali guardando ai rapporti tra uomo e territorio
GIOVANNA CARNINO
L’Italia ha sviluppato una co­scienza ambientale prevalente­mente «antropocentrica». Che gira attorno all’uomo. La stes­sa geografia del paese, con po­chi grandi spazi aperti ancora incontaminati, e ad alta densi­tà di popolazione, favorisce un interesse per la natura in stret­ta relazione con la preoccupa­zione per la salute degli abitan­ti e le condizioni materiali di vi­ta delle piccole e grandi comu­nità. Questo è anche il princi­pale tema trasversale della se­zione Concorso Documentari Italiani di CinemAmbiente: do­dici film che raccontano il pae­se e il suo ambiente attraverso il rapporto tra gente e territo­rio. «600.000 fibre per un re­spiro» di Max Carnè si occupa della lotta degli abitanti di Ca­sale Monferrato contro l’inqui­namento da amianto, che ha portato al processo contro la dirigenza Eternit. «La bambi­na deve prendere aria» della casertana Barbara Rossi Pru­dente assume il punto di vista di un genitore preoccupato dalle conseguenze dei cumuli di immondizia sulla salute e la crescita dei figli. Sempre di spazzatura campana parla «Una montagna di balle», in­chiesta di Nicola Angrisano, che, attraverso la voce di Asca­nio Celestini, analizza cause e responsabilità alla base del «più grande disastro ecologico dell’Europa occidentale». Ci si sposta in Piemonte per «Valle­dora – La terra del rifiuto» di Matteo Bellizzi che analizza
gli sconvolgimenti ambientali nel Vercellese tra discariche e alta velocità. «Terra Libera Tut­ti» di Luigi Abramo descrive la lotta quotidiana contro la mafia che si combatte anche attraver­so la gestione della terra. «Noi ci siamo già» di Francesco Hazzini affronta alcuni interrogativi sul­le effettive possibilità di uno sti­le di vita totalmente eco-sosteni­bile e sulle fonti energetiche rin­novabili. Il regista Francesco Uboldi in «Dieci chili di mare» segue invece un vecchio pesca­tore durante 1a calata delle reti in mare fino all’alba del giorno seguente quando recupera e vende il pescato a vecchi clienti e turisti stranieri. Alessandro Scippa racconta in «Nanni e le api – Piccolo ritratto di un apicol­tore» un uomo tra arnie e alvea­ri. «In un altro mondo» del fran­cese di origini valdostane Jose­ph Péaquin lo spettatore osser­va, giorno dopo giorno, i passi di Dario Favre, guardia al Parco Nazionale del Gran Paradiso. «CamminAmare Liguria» di Eli­sa Nicoli è la cronaca di una va­canza speciale da Carrara a Balzi Rossi di Ventimiglia: trecento­novanta chilometri in dicianno­ve giorni percorsi nel luglio 2008 dal fotografo Riccardo Carnovalini. «Rumore bianco» di Alberto Fasulo ci porta tra Veneto e Friuli a seguire lo scorrere dei centosettanta chilome­tri del fiume Tagliamento e lo svolgersi lento della vita lungo i suoi argini. Infine «Oil» di Massi­miliano Mazzotta denuncia il meccanismo dei sistemi indu­striali energetici del paese.

 

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