Una montagna di (eco)balle vi seppellirà [Corriere del Mezzogiorno]

[da Corriere del Mezzogiorno] 

di Alessandro Chetta 

[Qui l’articolo on line] 

il lavoro dei videomakers indipendenti al modernissimo di napoli martedì 14

Documentario sull’emergenza rifiuti «narrata» dalle immagini di Insu-tv e dalla voce di Ascanio Celestini

NAPOLI – Una mole mastodontica di immagini girate nel periodo più infernale dell’«emergenza» rifiuti. La Campania – dal 2004 al 2008 – bruciava (e puzzava) e i videomakers indipendenti si davano da fare per immortalare il disastro, innanzitutto sanitario, e cercare di capirne le cause.

Questi filmati, innumerevoli, si parla di 250 ore di girato, sono stati cuciti insieme nel montaggio da Simone Veneroso e sono diventati un documentario dal titolo che più evocativo non si può: Una montagna di balle, completamente autoprodotto da InsuTv, telestreet no-profit creata dai movimenti napoletani. Le «balle», neanche a dirlo, sono le cosiddette «ecoballe», spacciate per combustibile da rifiuti e invece rivelatesi secondo la magistratura inquirente pura spazzatura, accumulate a forma di piramidi tra Giugliano e Villa Literno per anni. Un lavoro documentaristico in cui riecheggiano i fuochi di Chiaiano, Pianura, Marigliano, Gianturco, e prima ancora Serre, Campagna, Ariano irpino, Montesarchio. La narrazione dell’emergenza monnezza fattasi allarme è affidata alla sapiente voce di Ascanio Celestini. Le musiche originali invece sono firmate da Marco Messina

PROIEZIONE – Il video, che arricchisce il filone dei documentari sulla crisi delle crisi (tra gli altri, «Biùtiful Cauntri», «La bambina deve prendere aria», e un quinto di «Gomorra»), sarà proiettato martedì 14 luglio alle 20 in anteprima al cinema Modernissimo di Napoli. Alla proiezione saranno presenti Ernesto Burgio (Società internazionale dei medici dell’Ambiente), Donato Ceglie (magistrato – Tribunale di Santa Maria Capua Vetere), Antonello Petrillo (sociologo dell’università Suor Orsola Benincasa che sta per pubblicare una audio-inchiesta sulle comunità coinvolte dallo scandalo rifiuti). Con loro gli autori del documentario, le Reti e i Comitati ambientalisti. Il film, tra l’altro, sostiene la campagna contro il finanziamento pubblico agli inceneritori. Non solo: l’autofinanziamento di «Una montagna di balle» è stato anch’esso un’esperienza innovativa, attraverso la prevendita di 600 copie grazie alla piattaforma web «produzioni dal basso».

«ZONA D’OMBRA DELLA DEMOCRAZIA» – Il lavoro viene presentato così: «Il più grande disastro ecologico dell’Europa occidentale raccontato dalle voci delle comunità in lotta. L’assalto ai fondi pubblici, le zone d’ombra della democrazia, il fallimento della "differenziata", le infiltrazioni delle ecomafie e le proposte di chi si interroga seriamente sulle alternative. E se "vivere in emergenza" fosse solo una strategia per accumulare profitti?».

Alessandro Chetta
13 luglio 2009

 

 

This entry was posted in e_ Rassegna stampa. Bookmark the permalink.