Il soggetto di “Una montagna di balle”

L’idea di realizzare un prodotto audio-visivo sul tema dei rifiuti nasce prima di tutto da una forte esigenza di comunicazione proveniente dalla nostra stessa esperienza di attivisti ambientalisti, rispetto ad una vicenda fin troppo descritta da osservatori "esterni". La seconda spinta è la forte determinazione al riscatto di un pezzo di società che in questi anni si è auto-organizzata per elaborare delle controproposte alle scelte scellerate della speculazione economico-ambientale, e che per contro non si è vista per niente “rappresentata” e leggittimata. La sovraesposizione mediatica globale del caso Campania, si è mossa sostanzialmente su due temi, il primo che definiscono “nuovo”, ovverosia quello dello sversamento illeggittimo dei rifiuti nocivi e industriali sulla direttrice nord-sud, e il secondo quello relativo alle responsabilità politiche e alle connivenze con l’imprenditoria speculativa, quindi il caso dell’Impregilo sull’inceneritore di Acerra e il processo ad esso connesso con il rilevante  ruolo di Bassolino. In entrambi i casi però manca una visione di prospettiva: il cancro sembra esploso all’improvviso senza segni premonitori, senza altre responsabilità oltre quelle delle figure maggiormente coinvolte e soprattutto senza possibili rimedi che non siano all’interno delle scelte già fatte e degli interessi economici "da tutelare".

Ci sono stati lavori anche molto significativi nei quali però resta un deficit rilevante rispetto al ruolo della soggettività sociale, nella sua complessità, nelle sue contraddizioni, ma anche in quello spirito di rivolta e di difesa della terra sempre diffamato come "particolarismo del no" e che invece molto spesso ha riscattato la dignità delle popolazioni campane.

Alcune approssimative analisi antropologiche e sociali hanno ridotto i campani a una via di mezzo tra ultrà manipolati da mafie piccole e grandi e contadini inconsapevoli.

Parallelamente si opera una rimozione della grande emergenza che accompagna e sostiene quella ambientale: l’emergenza democratica, l’esproprio organizzato di potere decisionale alle popolazioni.

Poco o nulla, infatti, è stato approfondito sui dispositivi e sulle logiche emergenziali dei commissariamenti che in Campania durano da circa 30 anni o sulle strategie da Shock economy con la quale si cerca di governare i processi azzittendo la gente. Così non si capisce perchè malgrado la crisi tutto resta in piedi nutrendosi della crisi stessa: dalla capacità di regolamentare ancora oggi l’ingresso di rifiuti speciali in Campania (diretti presso una sedicente industria di smaltimento che non c’è), allo straordinario rilancio della lobby inceneritorista che punta a capitalizzare la crisi, all’incredibile riabilitazione di FIBE. Restano così al di fuori di ogni tentativo di trasparenza le deroghe ai piani regolatori fantasma che hanno consentito immissione di danaro pubblico per bonifiche mai realizzate, l’indotto economico connesso alle discariche esistenti sottoforma di produzione di energia elettrica privata, o la quantificazione del valore di borsa delle stesse eco-balle della Fibe. Mentre la crisi deflagra da mesi su tutti i circuiti mediatici nazionali e internazionali, e "interventi straordinari" si sovrappongono a "interventi straordinari", ancora oggi la Campania analizza i campioni per l’isolamento delle tetra-diossine in laboratori distanti quasi mille chilometri e non ha un solo impianto di compostaggio funzionante in tutta la regione.

Ci muove la voglia di ricostruire la visione di una prospettiva alternativa al disastro, perchè se ne apprezzi la profondità e l’esigenza di un cambiamento molto più radicale di quello che si limita a togliere temporaneamente i sacchetti dalle strade.

Infine, ci anima l’impulso di non perdere il patrimonio culturale che il dopoguerra aveva lasciato al mezzogiorno d’Italia, quando non era consentito “rifiutare” e gettar via un bel niente, ma il riciclo era quotidianità familiare, connesso alle piccole storie di chi oggi con i cosiddetti rifiuti ci sopravvive.

Passando per un’ analisi etimologica e semantica della parola “rifiuto”, la confrontato con altre culture nel tentativo  di spiegare che in Campania misuriamo il precipizio di una questione globale sui consumi e la sostenibilità di un modello.


(leggi anche APPROFONDIMENTI)

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Ma se sei proprio curioso e vuoi davvero approfondire… allora clicca qui troverai il wiki su cui abbiamo raccolto documenti, indagini e materiale vario...

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i due filoni del docu_film che vogliamo realizzare su rifiuti/ambiente in campania

1) la
prospettiva cronologica dei fatti:

Dalla nascita del commissariato l’11
febbraio del 1994, e con il rilancio di un modello speculativo già sperimentato
nel dopo-terremoto, alla firma dell’accordo con FIBE-Impregilo, alle recenti
ordinanze  del governo Prodi su CIP-6 e
le  sedicenti "ecoballe". Le
ordinanze del governo formale e le responsabilità delle lobby che in questi
anni hanno praticato “il ballo delle poltrone invisibili” determinando scelte e
strategie.

Lo sviluppo di un variegato movimento
regionale in difesa del territorio, che si è articolato spontaneamente, ed è
riuscito, pur senza un coordinamento prestabilito, a ostacolare decisioni
calate dall’alto.

 

2) La
strategia rifiuti zero:

dalle possibilità/potenzialità sul
terreno locale alle esperienze nazionali e internazionali già intraprese: le
voci autorevoli, ma anche le piccole esperienze messe in campo sul piano
locale. E ancora, le iniziative della città informale (il mestiere dei
cartonari e il vecchio “piattaro”) e quelle invece dei comitati organizzati
(come la provocazione politica della raccolta differenziata autogestita a
fronte del suo boicottaggio istituzionale).

 

invito:

il
film è stato, fino ad ora, completamente autoprodotto, grazie al lavoro
volontario del gruppo promotore. Consapevoli degli elevati costi di
post-produzione e distribuzione stiamo elaborando più ipotesi di finanziamento:
dall’azionariato popolare, all’ingresso in quota di sponsor privati.

Qualsiasi
ipotesi, esclude categoricamente  forme
di compromesso su linguaggi e contenuti del progetto.

il
documentario_film sarà assemblato con contenuti video originali e materiali di
repertorio liberamente ceduti, corredato da audio e musiche anch’esse originali,
ciò ne consentirà l’utilizzo gratuito per fini non commerciali, riservando
invece che tutti, solo alcuni diritti, ad autori e produttori.

Se tutte le realtà che hanno documentato dal
basso la crisi rifiuti in questi anni sostengono questo progetto collettivo,
oltre al docu_trash_film potremmo anche realizzare un importante archivio
audio-visivo di tutta questa vicenda che sia liberamente disponibile per i
movimenti e, in generale, per i cittadini. 

Siete
quindi tutti invitati a contattarci per fornirci spunti di riflessione,
materiali video e fotografici, audiointerviste e quantaltro possiate ritenere
utile alla realizzazione di questo lavoro.


 

Iniviateci i vostri contenuti(anche con allegati
maxi),scrivendo a:

balle@insutv.it

per info e contatti:

info@insutv.it 


 


 

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realizzazione e dati tecnici

La scrittura del soggetto per la bozza di sceneggiatura è iniziata a dicembre 2007, con fasi di discussioni assembleari e di confronti presso il laboratorio LANA di Napoli. Durante e successivamente sono state realizzate una serie d’interviste in particolare sulla vicenda di Pianura, e sulla Manifattura Tabacchi di Gianturco. Molto altro materiale è presente in archivio, dall’enorme manifestazione popolare di Acerra del 29 agosto 2004 alle vicende di Lo Uttaro, Marigliano, le discariche di Ferrandelle, Montesarchio, della piana del Volturno le mobilitazioni di Serre, Giugliano e altre ancora.

Dati tecnici:

   Il prodotto video in via di realizzazione viene sviluppato in formati standard, quali colore, 4:3, 25progressivo, su supporto miniDV e audio stereo dolby in presa diretta. Il formato definitivo sarà in DVD/miniDV ed eventualmente in formato Beta professional. Parti del lavoro video saranno poi fruibili attraverso la rete internet su varie piattaforme.

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bozza di struttura del docu_film

Il nostro progetto di docu_film si articola in più capitoli seguendo le
differenti tracce di contenuto cui abbiamo brevemente accennato. Pensiamo a un
tessuto di narrazioni, una sorta di ricostruzione intersoggettiva del piano di
realtà, che viene interpolata con istantanee di approfondimento meramente
documentale, con interviste a personaggi chiave ecc. Un altro filone si muove
invece tra le vite dei cosiddetti “ossessionati”, soggetti comuni che hanno “deciso”
di cambiare la propria vita dedicandosi con amara passione all’emergenza
dell’ambiente.

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SPAZZAKIT

M.I.NA._MediaIndypendentiNApoletani è lieta di annunciarvi che è in
distribuzione gratuita:

SPAZZAKIT


dvd per le popolazioni in lotta in difesa dell’ambiente.
videoinchieste, fotografie, radiointerviste e musica, testi e i numeri
dedicati di NapoliMonitor, raccolti
in un solo DVD.
si tratta di una raccolta di quasi un anno di lavoro sul tema rifiuti
in campania,
uno strumento agile per promuovere riflessioni ed iniziative, a
sostegno di tutti i presidi e le comunità in cui
sono attive le pratiche di resistenza e di diffusione della strategia
intenazionale "rifiuti zero".
per approfondimenti sul nostro lavoro vedi anche
http://docutrashfilm.noblogs.org

per avere SPAZZAKIT basterà contattarci,
*scrivendo una email a:
docutrashfilm@gmail.com
*scrivendo un sms allo:
3348743677 (nicola angrisano)
*venendo di persona:
tutti i giovedì sera dalle ore 20:30 a officina99, via
gianturco,101,napoli

a cura di:
Radiolina
Radioazioni
Monitor
insu^tv
napoli.indymedia

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La locandina

Ecco la locandina di "Una montagna di balle"

Se vuoi scaricarla in bassa qualità clicca sul link sotto

locandina-1.pdf

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