C’erano più di cinquecento persone, ieri a Napoli, alla presentazione di «Una montagna di balle», il documentario che racconta dal basso la gestione campana dei rifiuti, completamente autoprodotto da InsuTv, la prima telestreet no profit nel Sud Italia. Al cinema Modernissimo di Napoli c’erano attivisti dei comitati campani anti-discarica e anti-inceneritore, delle reti ambientaliste, dei movimenti universitari, dei centri sociali e del terzo settore.
Il film, un soggetto di Maurizio Braucci, Sabina Laddaga e Nicola Angrisano diretto da quest’ultimo, è il frutto di ben sei anni di lavoro di un gruppo di videomaker che, dal 2003 al 2009, ha seguito la cosiddetta «emergenza rifiuti» per svelarne gli ingranaggi, e individuare responsabilità e attori di quindici anni di «gestione straordinaria». Il film ricostruisce, anche grazie ad esperti, le dinamiche che hanno portato i governi che si sono avvicendati a destra e sinistra, dal 1994 al 2009, a sostenere la politica delle «buche» dove portare la «munnezza» o degli inceneritori dove bruciarla, a scapito della raccolta differenziata. A partire dai contributi dovuti al Cip 6, ovvero il 7 per cento della bolletta energetica: da cui stato e società private al limite della legalità hanno ricavato i loro maggiori guadagni.
[16 Luglio 2009]